Da una ventina di anni a questa parte
, il mercato mondiale dei diamanti
e' stato clamorosamente rivoluzionato con l'apparizione dei primi
certificati di qualita' delle pietre.
Prima, ogni contrattazione veniva fatta in Borsa senza nessuna regola
scritta e nessuna certezza.
Le 4C esistevano gia', ma era compito dell'acquirente quello di rendersi
conto con precisione delle caratteristiche di ogni pietra, esaminandola.
Al giorno d'oggi, nelle stesse Borse, i venditori (tagliatori) offrono
pietre sigillate con evidenziate le caratteristiche di peso, colore,
purezza ed indicazioni sul taglio.
![]() Tutto facile allora? Si', ma non poi cosi' tanto. Per intanto non tutte le pietre arrivano certificate sul mercato (per la precisione, vengono usualmente certificate le pietre da 0,30 in su, con purezza VS2 o meglio, e colore K o meglio), per cui in buona parte si lavora come una volta, ma poi bisogna fare i conti con la quinta C, cioe' la "Qualita' della Certificazione". Esistono al mondo molti istituti e gemmologi privati che rilasciano certificati sui diamanti, e le differenze tra di loro possono essere sostanziali. Tre sono gli istituti di importanza internazionale riconosciuta, ed anche tra di loro ci sono differenze: l'International Gemmological Institut (IGI) e' forse il piu' diffuso, anche perche' e' l'unico che certifica pietre piccole. Il HRD di Anversa ed il GIA di New York, per i mercati rispettivamente europeo ed americano si sono costruiti una solida fama di grande "severita'". |
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